mercoledì 24 dicembre 2014

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   Ci sono le voci nella mia testa.
Esse insinuano il dubbio in me: le fibre del mio essere, di cui dico di andare tanto fiera, vacillano come se fossero corde appese sfiorate da un vento di domande.
Oscillano e producono un suono che riverbera e turba l'immobile superficie dell'oceano che sono.
    Solo restando nella mia testa questi impercettibili rumori causano un immenso scompiglio; cosa succederebbe se li amplificassi facendoli passare attraverso le mie corde vocali e socchiudendo poi le labbra?
Quanto indietro tornerei, in quale luogo oscuro, se sussurrassi all'orecchio di qualcuno quello che ho paura anche solo di pensare?
   Temo che tutti gli anni passati a scandagliare le mia acque, a mappare i miei fondali, possano essere cancellati dall'impatto di questo meteorite formato di granelli che si sono aggregati a me, silenziosamente, inosservati, quando pensavo di aver definito quel che ero riuscendo a farlo coincidere con ciò che volevo essere.
    Forse era troppo presto, o forse una forma definitiva è qualcosa che non andrebbe mai cercato, perché nemmeno l'oceano resta immutato.
   Se solo potessi affermare con certezza che i miei propositi sono altrettanto cangianti, allora il caos che tanto mi spaventa prenderebbe la forma di meravigliosa vita e riuscirei a darle voce. 
    Non rischierei più di evaporare.

sabato 7 maggio 2011

Ho bisogno della routine

Non ne ho paura, non ho timore di cadere nel grigio dell'abitudine, di diventare uno degli omini grigi con la valigia, assorti nel marasma delle loro azioni ripetentisi ogni giorno allo stesso modo.
Non ne ho perché ogni giorno i miei pensieri e i miei ragionamenti mi porteranno verso altre sponde. Io sono come l'oceano.
Vivo nel susseguirsi continuo e ritmico delle mie onde regolate dai venti; e proprio grazie a questi venti mi libero ogni giorno dalla monotonia della quotidianità: oggi sono una tempesta piena di cavalloni, domani una corrente calma mossa dagli alisei.
E pure nella calma piatta della superficie, nei giorni che sembrano di tempo buttato via, sotto, sotto lo specchio dei raggi di sole la vita continua a rimescolarsi e a ribollire, preparando le reazioni di una futura burrasca. Io sono l'oceano.
Io cammino sola, invisibilmente circondata di ectoplasmi vivaci che mi spingono nelle varie direzioni, molteplici scelte che nella mia vastità io accolgo contemporaneamente.